La formattazione per i provetti sceneggiatori

INCONTRO N. 3 – LE INTESTAZIONI DI SCENA – PARTE I

FADE IN:

Premessa

Nell’ Undicesimo secolo un italiano inventò le note musicali, si chiamava Guido Monaco, meglio conosciuto come Guido D’Arezzo, ed era un monaco benedettino. Da allora l’italiano diventò la lingua internazionalmente riconosciuta per la scrittura musicale. Compositori di tutto il mondo, e in tutte le epoche storiche, hanno scritto e continuano a scrivere brani musicali usando le note,  il pentagramma inventati da un italiano e le indicazioni agogiche nella nostra lingua, anche se non conoscono l’italiano.

La scrittura per il cinema viene formalizzata negli Stati Uniti e l’inglese usato per scrivere i film con la formattazione messa a punto dagli americani diventa la “lingua internazionalmente riconosciuta” per la scrittura dei film. Quando si scrive per lo schermo si usa la propria lingua, questo è certo, ma la forma che si dà alla sceneggiatura è quella che usano gli sceneggiatori americani e alcune diciture rimangono in inglese.

Agli italiani il merito di aver inventato come scrivere la musica, ai Nord americani il merito di aver inventato come scrivere per il cinema.   

Come iniziare la sceneggiatura

Tutte le sceneggiature  devono cominciare con queste due paroline scritte in maiuscolo a sinistra della pagina seguite dai due punti:

FADE IN:

Questa dicitura indica l’inizio del film: ecco che le immagini appaiono sullo schermo, ecco che comincia il racconto della storia…

La prima intestazione di scena si scrive sotto al “FADE IN:” lasciando uno spazio.

Che cosa è una scena?

La sceneggiatura è divisa in scene. Nella scena succede qualcosa, si tratta di una piccola parte della storia che si svolge in un luogo e in una unità di tempo.  Claudio Dedola la definisce una “unità drammatica”.

Scene heading – Titolo di scena

Ogni scena deve avere una intestazione o un titolo (in inglese Scene Heading) che includa le seguenti informazioni:

  • se la scena si svolge all’interno o all’esterno,
  • il luogo generico dove si svolge la scena (esempio Roma),
  • il luogo più specifico se c’è, ad esempio (casa di Giulia),
  • il tempo (giorno o notte).

Le intestazioni di scena si scrivono tutte in maiuscolo.

Le intestazioni di scena più lunghe di una riga sono mal viste.

Interno si abbrevia con INT.  ( abbreviazione di INTERIOR il punto dopo INT. è importante)

Esterno si abbrevia con EXT. (abbreviazione di EXTERIOR in inglese, anche se la sceneggiatura è in italiano, il punto  dopo EXT. è importante).

Tra il luogo generico e il luogo o i luoghi più specifici si mette la virgola o un trattino.

Dopo il luogo o i luoghi si mette un trattino (–)  e poi il tempo: GIORNO o NOTTE

Questo è un esempio di intestazione di scena.

INT. ROMA, CASA DI GIULIA – GIORNO

Oppure

INT. ROMA – CASA DI GIULIA – GIORNO

Questa intestazione ci informa che la scena si svolge a Roma, all’interno della casa di Giulia, e di giorno.

Non si numerano le scene quando si scrive una sceneggiatura o quando si presenta la sceneggiatura a produttori, registi ecc… La numerazione delle scene è un compito che spetta alla produzione in fase di pre-produzione del film.

Mai mettere un punto alla fine della riga dopo GIORNO o NOTTE

INT. o EXT.  devono essere scritti all’inizio della riga.  Questa regola è importante perché i programmi professionali di formattazione numerano le scene con un clic. Se INT. o EXT. stanno all’inizio della riga il programma potrà contare quante scene dovranno essere girate all’esterno e quante all’interno in modo rapidissimo, e queste informazioni sono importantissime per la regia e la produzione.  Se mettiamo INT. o EXT. dopo ad esempio il luogo generico, il programma non riconoscerà la riga come intestazione di scena e di conseguenza non la calcolerà. 

Ricordiamoci sempre che il mercato è competitivo e che errori nelle intestazioni di scena indicano uno sceneggiatore poco esperto o noncurante delle regole, che farà perdere molto tempo alla produzione. Il tempo al cinema è veramente danaro!

Un lettore ingaggiato da un produttore, che leggerà una sceneggiatura con degli sbagli nelle intestazioni di scena, sarà meno propenso ad andare avanti con la lettura, si domanderà: quanti errori di questo tipo ci sono qui dentro? Se do un parere positivo con questi sbagli, che cosa mi dirà il mio superiore? Quanto potrà costare al produttore correggere questa sceneggiatura? E visto che il lettore vuole continuare ad avere la fiducia del produttore, perché vuole continuare a fare il suo lavoro, considerazioni di questo tipo gli potrebbero far scartare la sceneggiatura e fargliela buttare nel mucchio delle sceneggiature rifiutate.

E noi vogliamo essere letti fino in fondo!

Vogliamo che la nostra storia venga prodotta!

La storia è raccontata attraverso una macchina da presa (mdp) dunque la mdp decide dove si svolge la scena. Lo sceneggiatore deve immaginare la scena che descrive e deve sapere bene da dove guarda la scena svolgersi. Lo sceneggiatore  è la mdp.

Se voi mettere INT. significa che la mdp, e dunque voi sceneggiatori, state in un luogo all’interno.

Se scrivete EXT. significa che la mdp, e voi stessi, state in un luogo all’esterno.

Possiamo così raccontare una scena che si svolge all’interno o all’esterno di un luogo in quanto anche noi sceneggiatori, siamo lì con i nostri attori, o anche senza gli attori ma nel luogo che abbiamo definito nell’intestazione.

Se raccontiamo una scena che si svolge all’interno di un ambiente, ma noi la vediamo dall’esterno , attraverso dei muri di vetro, ad esempio, delle porte aperte o delle finestre,  l’intestazione di scena comincerà con EXT.

Se invece raccontiamo una scena che si svolge all’esterno ma noi la vediamo dall’interno di un ambiente, attraverso i vetri delle finestre ad esempio, allora l’intestazione di scena comincerà con INT.

Si considerano INT. anche luoghi come: l’interno di un automobile, di un aereo, di un treno, di una caverna… INT. non significa solo all’interno di una costruzione, ma qualsiasi luogo chiuso che non sia all’esterno.

Per le scene sott’acqua ci sono due possibilità:

  1. mettere EXT. SOTTO L’ACQUA – GIORNO, oppure
  2. mettere in maiuscolo SOTTO L’ACQUA  a sinistra della pagina saltando una riga nella scena già esistente che si sta scrivendo e che ha come intestazione un EXT.  senza aggiungere un’altra intestazione. Questa opzione  è stata scelta per la scena finale di “La forma dell’acqua”  (p. 118).

N.B. Sempre nella sceneggiatura de “La forma dell’acqua” la scena iniziale si svolge sott’acqua, ma si tratta dell’appartamento di Elisa che è inondato e difatti l’intestazione di scena è:

INT. ELISA’S APARMENT/ RIVER FOOTAGE – NIGHT

Quando mettere INT/EXT. o EXT/INT.

Una scena può cominciare all’interno e poi passare all’esterno o viceversa.

Se voi sceneggiatore (con la mdp) decidete di muovervi dall’interno all’esterno senza interrompere la ripresa,  allora dovrete mettere INT/EXT. (se mettere il punto solo al dopo EXT.  o anche un punto dopo INT. è controverso, io preferisco mettere un solo punto perché si risparmia una battuta).

Se voi sceneggiatore (con la mdp) decidete di muovervi dall’esterno all’interno senza interrompere la ripresa, allora dovrete mettere EXT/INT. (e, come detto prima, mettere un solo punto dopo INT.  o un punto anche dopo EXT. è controverso. Io preferisco mettere un solo punto perché si risparmia una battuta).

Questo tipo di intestazione può essere utile se si cerca di essere più brevi, se ad esempio i personaggi entrano ed escono da un luogo chiuso a un luogo aperto (e viceversa) in modo veloce, e molte volte di seguito,  per non interrompere il flusso del racconto con tante intestazioni di scena.

Oppure si può usare perché si vuol far vedere cosa succede dentro e fuori una macchina, un treno, o una carrozza ecc…  che si muove o sta ferma.  Si scriverà allora:

INT/EXT.  MACCHINA DI GIULIA/CAMPAGNA – NOTTE

Personalmente, anche se questo tipo di intestazione di scena è descritta in manuali di sceneggiatura e accettata, preferisco, quando si tratta di far vedere  l’interno di una macchina e poi l’esterno della stessa macchina che, ad esempio corre su di una strada, mettere una intestazione di scena in più.

Perché?

Perché l’importante, quando si scrive, è essere capiti al volo, il lettore non deve mai ritornare su di una scena perché ha dei dubbi su dove si svolge la scena stessa.        

Spero di essere stata chiara e utile, prossimamente la seconda parte dedicata alle intestazioni di scena.

FADE OUT.